Equilibrio – Capitolo 10

Dopo due ore ed un mare di caos, imbocchi il vialetto di casa.
Spegni il motore.
Le luci dei freni ancora accese per qualche istante. Sotto la forza del tuo piede.
Non sei di quelli che in pubblico perdono le staffe, battono i pugni sul volante o si infilano le mani nei capelli come fotogrammi a rallentatore.
Resti impassibile. Immobile.
Come una bomba ad orologeria.
Di cui però non si sente il ticchettio.
Nè il fremito.
Lasci il pedale mentre in realtà vorresti prendere una mazza e spaccare tutto.
Sì anche quest’auto.
Che è stato un regalo di tuo padre.
Prima che un infarto se lo portasse via nove anni fa.
Lo ricordo come se fosse ieri.
La telefonata di Richard Bergman, il vicino di casa che lo ha trovato esanime nell’orto.
E’ successo in un attimo, ti hanno detto.
Non ha sofferto, ti hanno assicurato.
Ma tu te lo sei visto lì.
Morto da solo come un cane.
Di crepacuore.
Con le mani che odoravano di plastica dentro i guanti.
Con la camicia da lavoro slisa mezza fuori dai pantaloni.
Con la fronte madida di sudore.
Mezza faccia sporca di terra.
Con l’ultima presa d’aria, ormai inutile, di questa terra maledetta, nei polmoni.
Io me ne stavo a pochi passi da te con gli occhi sgranati.
Mi chiedevo perchè non fosse successo a me.
Con tutto quello che avevi già passato.
Attendevo impaziente che la chiamata finisse pensando a cosa ti avrei detto.
Nel silenzio che avrebbe avvolto la stanza intorno a noi due.
Immobili in un attimo pieno di troppo.
“Oh mio Dio Tom, che cosa terribile” o “Dimmi cosa vuoi che faccia per te “.
Ho cominciato a muovermi piano, evitando di sfiorare il tavolo per paura di fare rumore ed interromperti.
Cercavo il tuo sguardo, per farti capire che me ne sarei andata a mettermi qualcosa di più appropriato.
Non mi avresti dovuta aspettare nemmeno un secondo.

È stata la prima volta in cui hai avuto una reazione a dir poco incomprensibile.
Hai riagganciato dopo aver detto solamente : “sì, sono io” e “arrivo subito”.
Appena ho aperto bocca mi hai interrotta “tu non ti muovi da questa casa, Kate”.

Anna_X

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