Equilibrio – Capitolo 14

Corri in camera nostra.
Strappi con violenza le lenzuola dal letto.
Prendi ogni cosa dall’armadio.
Asciugamani.
Biancheria.
I miei abiti.
Schiacci tutto a terra sotto il peso delle braccia, per contenere la fuga del mio sangue.

Strisci sul pavimento per tentare di cancellare le tracce ma l’energia della mia anima è come se fosse fuoriuscita dal congelatore attraverso il mio sangue e ti stesse assalendo invisibile e silenziosa.
Ti imbratta le mani, le ginocchia, la faccia, i capelli.
Ti si spalma addosso come il rancore che provo verso di te.
Trattieni un conato di vomito.
Ti sento pensare che non vale la pena abbassarsi a tanto, per me.
Dover restare in ginocchio, per me.
Non lo sopporti nemmeno per un istante.
Tom, l’assurdità di ciò che pensi non ha fine.
Stai riprovando la stessa rabbia di quel pomeriggio in cui è successo.

Poi un rumore alle tue spalle ti fa sobbalzare.
Ti blocchi.
I muscoli della schiena si tendono sotto la camicia.
Respiri affannosamente.
Forse mi hai sentito ?
Sono a poco più di un passo da te.
Ti guardi intorno a bocca aperta.
Con gli occhi fuori dalle orbite.
Hai perso il tuo self control.
Io sento nuovi pensieri.

Ma non sono i miei, nè i tuoi.

Anna_X

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