E’ lì. A testa alta.
Si tiene stretto lo scollo del maglione che ha incrociato con le mani.
Non sa se ha più caldo o più freddo.
Ma ha un gran contegno.
Fa un respiro profondo.
Martha sa che ora dovrà prepararsi ad identificare il mio cadavere.
Proprio lei che ha fatto così tanto per me.
Ti credevi infallibile Tom.
Invece lei sapeva tutto.
Del tuo carattere instabile.
Delle percosse.
E sapeva benissimo che non potevo essermene andata da mia madre, come le hai detto tu, giorni fa, quando ti ha chiesto dove fossi.
Dopo lunghi istanti di silenzio davanti al corpo di Tom inzuppato di sangue, finalmente Reese riprende a muoversi.
Non si volta ma dice:
“Martha, io ora darò un’occhiata in giro.
E’ davvero certa che nessuno verrà a cercare queste due persone ?
Che non hanno parenti in città?”
“Sì agente, glielo confermo.”
“Bene. Richiuda piano dietro di sè la porta e resti ad aspettarmi nel suo appartamento.
Si calmi e prepari un tè.
Voglio chiarire alcune cose prima di chiamare il medico legale”.
Martha torna nel mondo rassicurante della sua cucina.
Prepara il tè.
Nel versarlo lo fa traboccare dalla tazza.
Con della carta assorbente ne asciuga il fondo. Ed il piattino. Poi il tavolo.
Reese è nell’appartamento dei suoi vicini da più di venti minuti.
Finalmente bussa alla sua porta.
Martha si affretta ad aprire.
Ma anzichè entrare, Reese la invita a seguirlo verso la scala che porta al piano di sopra. Accanto all’ingresso dei vicini.
“Venga. Ora capirà.”
Anna_X
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