Mi meraviglio tanto davanti ad un panorama, ad un biglietto, al bucato che ho appena steso, ad una passeggiata. Perchè fino a pochi anni fa la mia giornata finiva pochi minuti dopo essere riuscita a lasciare il letto. E succedeva dopo una notte agitata, insonne e piena di lacrime.
Il motivo lo tengo ancora segreto.
E che per non rischiare di dirlo prima del tempo che ho stabilito, ho sigillato le mia labbra con una X.
La ragione per cui sono qui a raccontare è ciò che conta. E te la ricordo in queste righe.
Come succede a tante persone, ho vissuto tanti tipi di dolore.
E ho visto che tutti riescono a distruggere una vita. L’abbandono, un incidente, una malattia, un lutto, un abuso.
Il senso di inadeguatezza. L’incomprensione. E tantissimi altri.
Che ognuno vive purtroppo a modo suo. Senza mai sentirsi capito fino in fondo.
Da quando è successo a me e mi sono ritrovata una vita tra le mani che alla minima distrazione rischia di cadere, sono cambiata. Ogni giorno un pò.
Ho voluto farlo perchè mi sento come se mi avessero piazzato davanti una clessidra.
In cui vedo la sabbia che scorre via con le mie occasioni di sentirmi felice.
Faccio luce sulle cose che osservo e ne cerco la straordinarietà.
Lo racconto scrivendo e con gesti che ho scelto di sostituire alla mia voce.
Parlerei troppo per me. Invece voglio parlare per te.
La mia storia è un modo di vivere.
La mia storia è difficile da mandare giù.
Anche il mio silenzio forse.
O la mia insistenza.
La mia storia è per chi cerca la risposta giusta sapendo che ognuno ce l’ha dentro di sè.
La mia storia è per chi non cerca scuse.
La mia storia è per chi ha la pazienza di non sapere tutto di me
perchè tanto quel che conta l’ha capito con il cuore.
La mia storia è per chi fa il tifo per gli altri e considera le vittorie altrui come se fossero sue.
La mia storia è per chi sente che il tempo è prezioso e anche se non l’ha mai vissuta, vuole toccare la felicità.
Per chi ha sempre sentito di non meritarsela ma sceglie di ascoltare me che grido il contrario.
Io non ho dubbi sul fatto che proprio chi si sente totalmente fuori dalle cose belle,
è il più meritevole di esserne parte.
Ripeto continuamente che la felicità è per tutti.
Affinchè questa forma di pensiero diventi un’abitudine, bisogna ripeterla centinaia se non migliaia di volte.
Allora eccomi qui ad inventarne centinaia se non migliaia di modi per farlo.
Mi capita di fare delle pause nelle pubblicazioni.
Il mio passato è ancora presente.
E scivolo in momenti di stasi fisica e aspetto paziente che passi.
Poi appena posso riparto. Ritorno.
Mi rimetto al passo con chi mi vuole accanto.
Non sono più una persona che sta a guardare.
Ma una persona che apre le sue braccia e abbraccia.
Che stringe forte le mani.
E cammina insieme a chi vuole andare lontano.
In ogni modo.
Anche da lontano.
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