QUARANTENE
Hai mai alti e bassi? Non so te ma io ne sono la regina. Infatti a giorni galoppo a cavallo delle parole che amo scrivere e a volte invece mi perdo, sparisco a fluttuare nei meandri di giorni più bui.
Ma a volte anche nei momenti difficili riesco a mettere nero su bianco ciò che mi accade.
E’ così che ho cominciato a scrivere quattro anni fa.
Poi mi vergogno e tengo tutto per me.
Oggi invece spero ti faccia piacere leggere un mio pensiero autentico che non è nato in un momento sereno bensì in uno di quelli di cui ogni tanto parlo.
Senza dettagli ancora lo so. Ma tanto a che servono? E’ il succo del discorso che conta. Il messaggio vero. Non le cause.
Queste parole risalgono ad un momento delicato che ho vissuto durante il lockdown.
“Non conto quanti giorni siano passati. Non penso a quando finirà la quarantena.
Cioè questa. Perchè ne ho vissute altre. Tante. Peggiori.
Sono a letto.
Ascolto un podcast. No n so più cosa fare per superare il momento.
Reagisco. Mi sento un pò folle ma devo. Devo.
Mi sono sforzata di rimettermi in piedi.
Ma mi tremano le mani, le braccia, la pancia.
cerco di scrivere ma è tutto un avanti indietro con il tasto canc per sistemare le parole. Le dita mi scivolano di qua e di la sulla tastiera. I movimenti fuori controllo.
Mi trema un polpaccio perchè non riesco a reggermi da seduta e quindi lo sforzo ricade tu tutti gli altri arti.
ma non ce la faccio a rimanere ancora distesa.
Sono bloccata da giorni per un forte dolore alla schiena che si irradia ad ogni cm del mio copro.
Ho superato il mio limite fisico.
Il lavoro è intenso. ho corso. fino allo sfinimento.
come nella mia testa.
Non sistemo altre parole leggerai quel che scrivo per come riesco.
Spero mi perdonerai.
sai l’imperfezione di questo momento è tutto ciò che riesco.
mi capita spesso di finire a riposo forzato.
E’ ciò che più odio al mondo.
Eppure come stai vivendo anche tu ora, mi tocca.
Mi tocca e non posso per quanto mi sforzo, oppormi.
Mi trascino e comunque mi sistemo i capelli, mi rinfresco la faccia. Mi sorrido allo specchio. Che fatica.
Una volta facevo davvero fatica. Ma ora che ne capisco il valore mi sorrido anche per tutte le volte che non l’ho voluto fare.
Ieri ho disegnato per un’ora circa per riprendere a postare l e mie pills.
Poi ne ho pagato le conseguenze e per tutto il pomeriggio anche il braccio destro è rimasto inutilizzabile.
Però sono qui. E ho voglia di dirti che non mi senti ma ci sono.
Che non mi vedi ma io ti penso ogni istate.
Perchè il mi pensiero giorno e notte è solo uno: è per chi sta peggio di me.
Vorrei stare bene per alzarmi prendere l’auto e andare a trovare chi è solo. O chi si sente solo. Ti dico.. Tieni duro. se ti senti solo dillo. Scrivilo su ogni muro che torvi. Un giorno qualcuno suonerà al a tua porta e si siederà accanto a te. Ti regalerà una vita diversa. Quella in cui non credi ma che ti assicuro che c’è.
Ma tu dillo. Di come ti senti. Dillo a tutti. Finchè trovi chi ti ascolta.
Io ti ascolto. E ti voglio bene.
Tieni duro. E insisti.
Anna”
Qui dentro c’è tutto. Tutto ciò che sono riuscita a fare quando non mi reggevo in piedi. E tutto ciò che volevo dirti oggi.
Che hai tutto ciò che ti serve per superare qualsiasi cosa. E che ce l’hai dentro.
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