2 marzo 2016
Funziono a velocità spedita nella mia testa, anche se, ahimè, tutto sono tranne un genio (specialmente in matematica).
Ciò che vivo, nasce e lo sento principalmente attraverso i pensieri.
Sono una tessitrice di pensieri. Da sempre, loro occupano la mia giornata. 24 ore su 24.
Mangio, ascolto, parlo, guido, guardo, mentre penso. Talvolta dormo poco, per poter pensare di più.
E cambio residenza, faccio trasloco. Ma in realtà vivo lì, nella mia testa.
Con i miei valori, i miei sogni, i miei bilanci, i miei occhi ed il mio cuore.
Ho vissuto gran parte della mia vita in questo modo, credendo di essere uguale a chiunque altro con una qualsiasi vita.
Fin da piccola tutto procedeva nella mia quotidianità, secondo una precisa elaborazione. C’era un risultato di causa-effetto. Sentivo nascere dentro di me un pensiero. Lo valutavo. Mi chiedevo se andasse bene. Cosa avrei voluto farne. Cosa sarebbe successo se l’avessi o non l’avessi fatto.
Poi prendevo decisioni.
Il risultato maturava in tempi che gestivo in totale libertà. Facevo nel frattempo cose. Andando in posti. Pronunciavo parole. O me ne restavo zitta. Anche molto a lungo.
I pensieri mi frullavano in testa ed io li osservavo.
Poi facevo un salto e ne afferravo uno, convinta così di vivere una serena normalità. Secondo il mio punto di vista di allora.
Molti anni più tardi ho capito che quel modo di essere, in realtà, era una cosa molto simile alla solitudine. Cosa di cui nessuno si è probabilmente mai capacitato.
Quindi con i miei pensieri andavo a zonzo per un mondo troppo grande per me. Senza comprenderne i segnali.
Ma quello era il modo in cui ero nata. Se avessi potuto sentire i pensieri di qualcun’altro, forse avrei notato la differenza. Ma questa, a quanto pare, è una questione piuttosto delicata. Anche se ovvia.
Se le emozioni non si convertono in parole o gesti e se la bocca resta chiusa, esse rimangono prigioniere nelle persone.
Che, senza confronto, credono di percorrere la strada giusta.
E non si accorgono che una tangenziale non è un’autostrada.
Sono molto simili.
Ma solo l’autostrada ti porta fuori città.
Anna_X
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